17 aprile 2025

Fatturazione elettronica intra-UE: al via la riforma ViDA

L’obiettivo è duplice: semplificare gli adempimenti per le imprese e rafforzare la lotta alle frodi IVA. Vediamo cosa cambia.

La riforma ViDA è realtà: cosa prevede

La riforma ViDA – acronimo di VAT in the Digital Age – rappresenta una svolta epocale nel panorama fiscale europeo. Con l’entrata in vigore il 14 aprile 2025, gli Stati membri sono ora liberi di introdurre l’obbligo della fatturazione elettronica anche per le operazioni interne senza dover attendere l’autorizzazione della Commissione UE. Ma la vera novità riguarda l’ambito intra-UE.

Dal 2030 tutte le transazioni transfrontaliere tra imprese (B2B) dovranno essere documentate con e-fatture in formato strutturato e trasmesse entro 10 giorni dall’evento imponibile. Questo porterà a una standardizzazione senza precedenti nel reporting IVA a livello europeo.


DRR e fine degli elenchi riepilogativi: la rendicontazione digitale entra nel vivo

Il cuore operativo della riforma è il Digital Reporting Requirements (DRR), un sistema di comunicazione digitale in tempo reale dei dati di fattura. Questo meccanismo andrà a sostituire i modelli Intrastat e consentirà agli Stati membri di ricevere in automatico le informazioni sulle transazioni, migliorando la capacità di contrastare le frodi, in particolare quelle cosiddette “carosello”.

Single VAT Registration: una sola partita IVA per tutta l’UE

Un’altra innovazione fondamentale è l’estensione del One Stop Shop (OSS) che, a partire dal 1° luglio 2028, consentirà di gestire l’IVA intra-UE da un unico punto, con un solo numero di identificazione fiscale (Single VAT Registration). Questo permetterà alle imprese, soprattutto quelle con magazzini in più Stati membri, di semplificare enormemente gli adempimenti fiscali.

Focus sulle piattaforme digitali: nuove responsabilità

Le piattaforme che intermediano servizi di alloggio a breve termine (come gli affitti turistici) o di trasporto passeggeri su strada saranno responsabili dell’applicazione dell’IVA, nel caso in cui il fornitore non sia identificato ai fini IVA. Dal 2028 e, obbligatoriamente, dal 2030, entra in vigore il regime del prestatore presunto. Un passo decisivo per assicurare equità tra operatori digitali e tradizionali.

Vantaggi per le imprese: meno burocrazia, più efficienza

La fatturazione elettronica intra-UE non è solo un obbligo, ma anche un’opportunità. Automatizzare la rendicontazione e centralizzare la gestione dell’IVA permette alle imprese di risparmiare tempo e risorse, aumentando al contempo la trasparenza e la tracciabilità delle operazioni. Una vera e propria leva competitiva in un contesto sempre più digitalizzato.

Conclusione

La riforma ViDA non è solo un aggiornamento normativo, ma un cambio di paradigma nella gestione dell’IVA. Digitalizzazione, semplificazione e cooperazione tra Stati membri diventano le parole chiave del nuovo corso. Le imprese che sapranno prepararsi per tempo saranno quelle che ne trarranno il maggior beneficio.


Fatturazione elettronica intra-UE: al via la riforma ViDA